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Statistiche sul lavoro freelance – Un settore in crescita nel 2024

Adam Warner Adam WarnerEsperto di lavori freelance
In questo articolo
Il lavoro freelance al cospetto di una pandemia1. Domanda in caduta sul breve periodo (ma resta un po’ di speranza)2. L’impatto della pandemia sui freelancer in Europa3. Freelancer e instabilità economicaIl mercato del lavoro freelance oggi4. Il numero di freelancer è in crescita rapida5. Come cercano lavoro i freelancer6. Le più grandi piattaforme per freelancer7. Dove si trovano i clienti8. Le migliori posizioni freelance per tempo di impiego9. I freelancer si basano sulla formazione per fare progressi in carriera10. Le aziende e le persone stanno adottando metodi di lavoro a distanzaLa forza lavoro freelance11. Le preoccupazioni dei freelancer12. Il freelancer tende ad essere giovane13. Il lavoro freelance: una questione di genere?14. Gran parte dei freelancer lavora da casa15. Le ragioni che inducono le persone a lavorare come freelancer16. I freelancer si destreggiano tra molteplici progetti17. La metà dei freelancer sono lavoratori intermittenti18. L’educazione a cui i freelancer danno più considerazione19. I freelancer sono più attivi politicamente20. Gran parte dei freelancer gode di molteplici capacitàI benefici dell’economia freelance21. I freelancer contribuiscono all’economia22. I freelancer godono di un migliore equilibrio fra lavoro e vita privata23. I freelancer sono più felici e più sani24. I freelancer sono più ottimisti verso opportunità di avanzamento di carriera25. Molti freelancer sentono di avere un impiego più sicuro26. Il lavoro freelance si combina con varie esigenze personaliIl livello di reddito nell’economia freelance27. Le donne guadagnano in media meno degli uomini28. Guadagno orario medio dei freelancer per settore29. Guadagno orario medio dei freelancer a livello globale30. Per la retribuzione, l’esperienza supera l’istruzione31. Freelancer a tempo pieno in difficoltà con la gestione del debito32. I freelancer vengono imbrogliati... un sacco!Proiezioni future33. I freelancer costituiranno la maggior parte della forza lavoro statunitense34. Un maggior numero di aziende impiegherà risorse freelance35. Cosa desiderano di più i freelancer per il futuro36. Globalizzazione e lavoro freelance37. “Non c’è somma che potrebbe farmi cambiare idea”30 ulteriori statisticheConclusione
In un’epoca in cui il lavoro a distanza non è più soltanto un vantaggio extra, bensì parte essenziale di un business sicuro ed efficace, le aziende sono costrette a ripensare le loro modalità operative.

Non è più rilevante chiedersi se il lavoro freelance (o autonomo) sia solo una moda: ormai la flessibilità del lavoro è un fattore importante sia per le organizzazioni che per le persone. Ora la vera domanda è se si possa davvero raggiungere un livello di vita dignitoso lavorando come freelancer. Per le organizzazioni, invece, rappresenta un buon investimento ingaggiare un professionista freelance per i propri progetti?

Vaghe promesse e parole rassicuranti non sono sufficienti: per considerare di fare questo investimento in azienda o questo cambio nella propria carriera professionale, c’è bisogno di dati concreti e informazioni affidabili.

Per questo ci siamo noi, quindi non hai di che preoccuparti.

Abbiamo passato al setaccio tutti i più recenti studi e report, raccogliendo una miriade di informazioni che dimostrano come tutti dovrebbero prendere sul serio il lavoro freelance, tanto chi è in cerca di occupazione quanto chi cerca risorse professionali.

Tuttavia, ti invitiamo a non crederci soltanto sulla parola: guarda i numeri, perché parlano da soli.

Il lavoro freelance al cospetto di una pandemia

Sotto l’influsso di un virus che ha causato una tale pandemia globale, il mercato del lavoro freelance sta già cambiando significativamente in molti Paesi, Italia compresa. Per alcuni, questo clima di incertezza pesa molto sull’economia, costringendo a decisioni difficili. Per altri, è in corso una ristrutturazione e, piuttosto che una scelta ponderata, il lavoro flessibile assume il carattere di una realtà obbligata.

1. Domanda in caduta sul breve periodo (ma resta un po’ di speranza)

WSP new nfographics_f 02 2A livello mondiale, più della metà dei freelancer (60%) ha segnalato una diminuzione nella domanda di servizi durante gli ultimi tre mesi. Tuttavia, quasi il 17% ha indicato il contrario.

Gran parte dei freelancer (74%) resta comunque ottimista riguardo al futuro e più della metà (53%) si aspetta un aumento di richieste nel lungo periodo. Questo è dovuto al diffondersi del lavoro fuori sede: man mano che i team si spostano verso un’operatività a distanza, le opportunità di lavoro freelance potrebbero tendere all’aumento.

Da una tale situazione, le piccole e medie imprese (PMI) traggono solo vantaggi: riducono le spese generali (in termini di spazi di lavoro e taluni benefit aziendali) mentre estendono il loro pool di talenti al di là delle restrizioni geografiche e dei limiti burocratici che tradizionalmente gravano sul mercato del lavoro.

2. L’impatto della pandemia sui freelancer in Europa

WSP new nfographics_f 01 4In Italia i freelancer hanno vissuto un periodo difficile: quasi nove professionisti su dieci hanno segnalato la cancellazione o sospensione dei loro contratti, mentre più della metà indica una riduzione dei ricavi fino al 60%.

In Francia, i lavoratori autonomi ottimisti superano coloro che hanno una visione più negativa riguardo agli scenari futuri. Tuttavia, c’è da sottolineare come quasi un terzo (32%) abbia preso in considerazione il fallimento, affermando che lo dichiarerà con alta probabilità o quasi certezza.

3. Freelancer e instabilità economica

In generale, i lavoratori autonomi ritengono che avere molteplici fonti di reddito garantisca una maggiore sicurezza finanziaria, con il 65% che concorda sul fatto che “avere un portafoglio diversificato di entrate provenienti da molteplici clienti è più sicuro che avere un solo datore di lavoro”.

Sono inoltre felici di poter accettare più lavoro: il 93% dei freelancer a tempo pieno concorda sul fatto che, se mai ne avrà bisogno, potrà lavorare di più per guadagnare più soldi.

Anche chi non lavora come freelancer è tentato da questa idea: il 76% ha dichiarato che considererebbe il lavoro autonomo in tempi di recessione.

Il mercato del lavoro freelance oggi

Diamo un’occhiata alle opportunità disponibili, ai lavori più in voga e alle capacità necessarie per ottenerli.

4. Il numero di freelancer è in crescita rapida

  • Il 41% della forza lavoro americana è freelance, in aumento del 13% rispetto al 2013
  • Allo stesso tempo, il numero di persone con occupazioni tradizionali è cresciuto solo del 2%
  • Il 28% degli americani lavora come freelancer a tempo pieno, in aumento del 17% rispetto al 2014
  • Il 53% della Generazione Z (18-22 anni) sceglie di lanciarsi in una carriera freelance
Questo non vale solo per gli Stati Uniti. Infatti, anche in Italia questa crescita è trainata principalmente dalle generazioni più giovani: il 53% dei lavoratori rientranti nella Generazione Z offre i suoi servizi come autonomo, più di ogni altra fascia d’età. Allo stesso tempo, sono sempre più i Millennials che lavorano a tempo pieno come freelancer (40%), suggerendo l’idea che sta diventando sempre più una scelta di vita, piuttosto che una semplice entrata extra.

5. Come cercano lavoro i freelancer

WSP new nfographics_f 09 2Ci siamo chiesti dove cerchi lavoro la maggior parte degli autonomi e abbiamo fatto una scoperta interessante: per trovare nuovi clienti, gran parte dei freelancer si basa sui propri contatti e sul networking.

Altri metodi a cui fanno ricorso sono le agenzie per l’impiego, gli annunci di lavoro online e le piattaforme per lavori a progetto (la cosiddetta “gig economy”). Se muovi i tuoi primi passi in questo mondo, la cosa migliore è provare vari metodi e vedere quale funzioni meglio nel tuo caso.

6. Le più grandi piattaforme per freelancer

Ecco i siti web per lavoro freelance più grandi in termini di numero di utenti (sia clienti che freelancer).

La piattaforma più grande è Freelancer.com, con oltre 31 milioni di utenti. Per scoprire come si lavora su tale piattaforma, leggi la nostra recensione.

La seconda più frequentata, che molti considerano anche la migliore, è Upwork, con oltre 17 milioni di utenti registrati (12 milioni di freelancer e 5 milioni di clienti). Sei curioso di sapere come sia lavorare da freelancer su Upwork? Scopri questa piattaforma leggendo la nostra recensione.

Sempre leggendo quest’altra nostra recensione, puoi scoprire come sia lavorare sulla terza maggiore piattaforma, Fiverr. Insomma, che tu stia cercando un impiego o qualcuno a cui darlo, devi certamente prendere in considerazione le piattaforme per il lavoro freelance.

7. Dove si trovano i clienti

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2020 4 2Payoneer, società di servizi finanziari, ha recentemente chiesto ai freelancer dove siano localizzati i loro clienti. La maggioranza ha risposto in Nord America (36%), mentre i clienti europei arrivano al 27%. Le regioni con il minor numero di clienti sono Australia (7%), Medio Oriente (5%) e Africa (4%).

Se da un lato il lavoro a distanza supera le barriere geografiche, i freelancer dovrebbero tenere presente che il livello di retribuzione è solitamente in linea con il costo della vita del Paese del cliente.

8. Le migliori posizioni freelance per tempo di impiego

Quelle che seguono sono le ore di occupazione media settimanale in base al tipo di lavoro:
  • Gestione e rapporti umani: 39 ore
  • Ingegneria e produzione: 38,2 ore
  • Supporto clienti e amministrazione: 38,2 ore
  • Programmazione e IT: 37,4 ore
  • Marketing e vendite: 37 ore
  • Multimedia e design: 36,5 ore
  • Traduzione e redazione: 34 ore
  • Posizioni legali: 33,6 ore
Il numero di ore lavorative settimanali varia notevolmente in base all’area di competenza del freelancer e alla natura del lavoro (ad esempio, i contabili risultano più impegnati durante i periodi di dichiarazione fiscale). Tuttavia, c’è da sottolineare il fatto che la maggior parte dei freelancer lavora per un numero di ore paragonabile a quello dei salariati a tempo pieno.

Anche se molti freelancer scelgono di lavorare a tempo parziale, alcune posizioni richiedono un impegno a tempo pieno. Le posizioni che richiedono il maggior numero di ore di disponibilità sono in ambito di gestione aziendale (in media 39 ore settimanali), così come di ingegneria, produzione, assistenza clienti e amministrazione (38,2 ore).

9. I freelancer si basano sulla formazione per fare progressi in carriera

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2020 5 2Un recente studio ha chiesto ai freelancer quali competenze siano più interessati a sviluppare per fare progressi nella loro carriera. Considerata la natura dell’economia freelance, non sorprende che in percentuale maggiore (40%) le persone puntino a migliorare le proprie capacità di networking.

Le competenze di marketing sono le seconde più ambite con il 35%, mentre fra le altre abilità desiderabili troviamo la gestione finanziaria (33%), il project management (28%) e le capacità necessarie per passare a un nuovo settore (25%).

Questo indica una spinta allo sviluppo di competenze all’interno della comunità freelance, una domanda che potrebbe essere soddisfatta da applicazioni o programmi a scopo educativo.

10. Le aziende e le persone stanno adottando metodi di lavoro a distanza

Fra tutte le organizzazioni del pianeta con uno staff di oltre 1.000 persone, un quinto occupa per almeno il 30% lavoratori da remoto. Inoltre, negli ultimi cinque anni il 50% delle organizzazioni ha fatto registrare un sostanziale aumento della forza lavoro freelance.

Negli Stati Uniti, fino al 50% dei posti di lavoro sono compatibili con il lavoro a distanza, mentre l’80% delle persone afferma che apprezzerebbe lavorare da remoto, almeno a tempo parziale. Tuttavia, solo il 7% delle aziende consente ai dipendenti di lavorare a distanza in qualsiasi grado o misura.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, dall’inizio della pandemia milioni di lavoratori sono passati al telelavoro a tempo pieno, ossia quasi il 40% dei professionisti attualmente attivi. Prima del covid, solo il 15% degli impieghi veniva svolto da remoto, mentre adesso questo valore è salito al 25% e probabilmente continuerà a crescere.

Infatti, alcune grandi aziende hanno iniziato a basarsi su staff che lavorano completamente da remoto. Fra queste, troviamo Edgar, Toptal, Basecamp, InVision, Ghost, Automattic, Zapier, Hubstaff, Trello, Buffer, Groove, Doist e Toggl. Tutto ciò dimostra che sia le imprese che le persone si sentono sempre più a loro agio con il lavoro a distanza.

La forza lavoro freelance

Le seguenti statistiche sono focalizzate sui freelancer, sui loro interessi, istruzione e vita professionale.

11. Le preoccupazioni dei freelancer

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Quando agli intervistati è stato chiesto cosa li preoccupi di più di un eventuale passaggio ad un’attività autonoma, le loro risposte si sono distribuite in modo abbastanza uniforme.

La capacità di risparmio è la principale preoccupazione per il 76% dei freelancer, mentre subito dopo troviamo l’accumulo per il piano pensionistico e l’imprevedibilità delle entrate (rispettivamente per il 75% e il 72% degli intervistati). Altre problematiche comuni sono la retribuzione a tariffe eque, l’assistenza sanitaria a prezzi accessibili e le aliquote fiscali elevate.

È importante notare che molte di queste preoccupazioni sono condivisibili anche da chi lavora come dipendente a tempo pieno, mentre alcune sono più tipiche di un’attività freelance, come ad esempio la variabilità imprevedibile dei ricavi.

12. Il freelancer tende ad essere giovane

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La maggior parte dei freelancer si concentra molto sulle fasce d’età più giovani: quasi il 70% ha fra 18 e 34 anni, mentre soltanto il 10% ha più di 45 anni.

Spesso i freelancer si affidano alle nuove tecnologie per lavorare a distanza in modo efficace e anche per questo motivo è un tipo di carriera che attrae i più giovani. Inoltre, rispetto a chi ha tanti anni di lavoro alle spalle, con i più giovani c’è una probabilità minore che abbiano una vita professionale e privata già consolidata, quindi possono ambire a maggiore flessibilità quando si tratta di scegliere il loro lavoro.

Se i lavoratori più giovani restano ancora la stragrande maggioranza, si nota comunque un cambio generale nell’atteggiamento delle persone verso il lavoro. Da un lato sono sempre meno coloro che restano a lungo nella stessa azienda, mentre dall’altro le aziende si stanno rivolgendo sempre più ai freelancer per colmare le loro lacune occupazionali.

13. Il lavoro freelance: una questione di genere?

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Negli Stati Uniti, il 60% dei freelancer si identifica come uomo, contro il 40% delle donne. Si tratta di una percentuale più equa rispetto a una media mondiale dove il 77% dei lavoratori autonomi sono uomini e solo il 23% donne.

14. Gran parte dei freelancer lavora da casa

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2020 9 2Un recente sondaggio rivela che l’86% dei freelancer lavora da casa durante la settimana. Sono luoghi di lavoro popolari anche i bar caffetteria: il 40% degli intervistati afferma essere solito lavorarvi parte del tempo.

Grazie all’ascesa dello stile di vita dei nomadi digitali e la tecnologia che lo rende possibile, il 25% dei freelancer afferma di lavorare a distanza da un altro Paese o città. La capacità di lavorare da qualsiasi luogo è proprio una delle grandi attrazioni per molti freelancer.

15. Le ragioni che inducono le persone a lavorare come freelancer

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2020 10 2È stato chiesto alle persone quali siano le loro principali ragioni per scegliere la vita del freelancer. La maggioranza (79%) di chi lo fa a tempo pieno sottolinea la possibilità di una maggiore flessibilità nella pianificazione della propria agenda, mentre il 77% si sente attirato dall’idea di non avere superiori, di essere il capo di sé stesso.

Per i freelancer part-time, le entrate extra sono il motivo più indicato (75%). Insomma, se pare che siano ragioni di tipo finanziario a stimolare i freelancer part-time, chi lavora da autonomo a tempo pieno si concentra più sull’equilibrio tra vita privata e lavoro.

16. I freelancer si destreggiano tra molteplici progetti

  • Ecco quanti progetti dichiarano di gestire allo stesso tempo i freelancer intervistati:
    • Uno: 13%
    • Da due a quattro: 70%
    • Da cinque a nove: 13%
    • 10 o più: 4%
La maggior parte dei freelancer ha più progetti attivi allo stesso tempo, mentre solo il 13% si affida a un singolo progetto. Un portafoglio diversificato di clienti favorisce una maggiore certezza occupazionale. Si può infatti notare come la percentuale di freelancer attivi contemporaneamente su più progetti (fra due e quattro) sia la maggiore (70%).

17. La metà dei freelancer sono lavoratori intermittenti

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2020 11 2Intorno al 40% dei freelancer lavora meno di una volta alla settimana, ma probabilmente si basa anche su altre fonti di reddito.

La maggioranza lavora in modo più costante (il 31% su base quotidiana e il 29% su base settimanale), indicando così la possibilità di avere un lavoro regolare, a prescindere dal fatto che costituisca o meno l’unica fonte di reddito.

18. L’educazione a cui i freelancer danno più considerazione

  • Da un esame a livello globale, i freelancer presentano i seguenti titoli:
    • Laurea triennale o diploma: 54%
    • Laurea magistrale, master o dottorato: 25%
    • Nessun titolo: 20%
I freelancer tendono a privilegiare lo sviluppo di competenze rispetto all’istruzione formale: il 93% sostiene l’utilità di allenare le proprie capacità pratiche, mentre solo il 79% dichiara di trovare la propria formazione universitaria ancora utile per l’attività che svolge attualmente.

Negli ultimi sei mesi, il 70% dei freelancer a tempo pieno ha partecipato a un’attività formativa di competenze, contro il 49% soltanto dei lavoratori tradizionali. Questo dimostra che i freelancer aggiornano le loro capacità con maggiore frequenza, in modo da mantenersi al passo nella propria occupazione.

La maggior parte dei freelancer punta a migliorare le proprie abilità in materia di networking, tecnologia e gestione aziendale. Per il 53% dei freelancer, il costo è una delle barriere che incontrano per l’accesso a una formazione di qualità.

19. I freelancer sono più attivi politicamente

In linea generale, i freelancer tendono ad essere più attivi politicamente: il 51% dei lavoratori autonomi a tempo pieno prende parte ad attività politiche, contro il 33% soltanto dei dipendenti a tempo pieno tradizionali.

Il 72% dei freelancer dichiara di essere disposto a cambiare le proprie preferenze di voto, qualora i candidati di altri partiti sostenessero gli interessi della categoria. Questo indica quanto si sentano forti i freelancer, suggerendo inoltre una maggiore apertura a esporsi pubblicamente su questi temi.

20. Gran parte dei freelancer gode di molteplici capacità

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In un recente sondaggio, il 61% dei freelancer ha dichiarato di affidarsi a due o tre capacità durante propria attività lavorativa settimanale, mentre il 34% a più di tre abilità. Solo il 5% afferma di dipendere da una singola competenza nella propria attività.

Questo mostra come i freelancer abbiano effettivamente diversificato le proprie competenze per accedere alle opportunità di lavoro su tutto un ventaglio di tipologie di progetti.

I benefici dell’economia freelance

Ora diamo un’occhiata alle statistiche che illustrano i profondi benefici di questa economia in rapida crescita.

21. I freelancer contribuiscono all’economia

  • Dati aggiornati indicano che i freelancer apportano 1,2 trilioni di dollari (circa 1 trilione di euro) all’economia americana
  • Il lavoro freelance costituisce il 5,7% del PIL degli Stati Uniti
Con basse barriere all’entrata e la possibilità di lavorare la quantità di ore desiderata, non c’è da stupirsi che per molte persone il lavoro autonomo costituisca una proposta allettante.

22. I freelancer godono di un migliore equilibrio fra lavoro e vita privata

Secondo uno studio di Upwork, il 77% dei freelancer a tempo pieno ritiene di aver raggiunto un migliore equilibrio vita-lavoro diventando un lavoratore autonomo. Questo, però, presenta anche un conto: il 63% dichiara di sentirsi preoccupato per le nuove responsabilità che deve gestire.

Più di due terzi (77%) degli intervistati dice di avere più tempo da dedicare alle persone care e ai propri interessi. Una percentuale simile (76%) sostiene inoltre che la vita lavorativa freelance sia più stimolante, quindi è probabilmente per tale motivo che il 51% afferma che nessuna somma di denaro potrebbe convincerli a tornare a una posizione tradizionale.

23. I freelancer sono più felici e più sani

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Secondo un recente studio, l’80% dei freelancer percepisce un miglioramento del proprio morale e l’82% un minor livello di stress.

Un altro studio indica che per il 68% dei freelancer la qualità di vita è migliorata da quando si sono messi in proprio, mentre il 23% dichiara di sentirsi più o meno come prima e solo per il 9% la situazione è persino peggiorata.

Pertanto, non sorprende che tanti intervistati riferiscano di aver sperimentato benefici a livello di salute da quando lavorano freelance: quasi due terzi dei lavoratori autonomi hanno visto un miglioramento del sonno e dello stato di salute generale.

24. I freelancer sono più ottimisti verso opportunità di avanzamento di carriera

Ecco un confronto fra freelancer e lavoratori tradizionali in termini di opinioni generali riguardo alle possibilità di un avanzamento di carriera:
  • “La mia posizione offre opportunità di avanzamento professionale.”
    • Il 72% dei freelancer concorda
    • Il 53% dei lavoratori tradizionali è in disaccordo
  • “Il mio lavoro fornisce una retribuzione adeguata al mio livello di competenze.”
    • Il 77% dei freelancer concorda
    • Il 62% dei lavoratori tradizionali è in disaccordo
  • “Il mio lavoro pone delle sfide, dandomi l’opportunità di sviluppare nuove capacità.”
    • L’81% dei freelancer concorda
    • Il 67% dei lavoratori tradizionali è in disaccordo
  • “Il mio lavoro offre un percorso di carriera di lungo periodo.”
    • Il 77% dei freelancer concorda
    • Il 69% dei lavoratori tradizionali è in disaccordo
Un recente sondaggio ha indagato le prospettive di carriera dei freelancer e dei lavoratori tradizionali. Alla domanda se ritengano che la loro posizione permetta un avanzamento di carriera, un numero molto maggiore di freelancer afferma di credere in questa opportunità.

I freelancer si dichiarano generalmente più soddisfatti del livello di retribuzione, del grado di competenze richiesto e dei percorsi di carriera a lungo termine. Questo può essere dovuto al fatto che sentono di avere maggior controllo sul loro lavoro, potendo anche negoziare le tariffe sulla base del singolo progetto.

25. Molti freelancer sentono di avere un impiego più sicuro

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2020 14 2Rispetto agli ultimi anni, ora il 45% dei freelancer dichiara di sentire il proprio lavoro come più sicuro. Questo potrebbe essere dovuto alla maggiore esperienza come lavoratori autonomi, o anche perché ora vi sono più opportunità disponibili. Solo il 21% dichiara di sentirsi meno sicuro, mentre il 34% non nota variazioni.

Nello stesso studio, il 41% degli intervistati ha affermato l’intenzione di lavorare come freelancer nel prossimo futuro. La maggioranza (63%, con una crescita del 10% dal 2016) ritiene inoltre che un portafoglio di clienti diversificato dia maggiore sicurezza rispetto a un solo datore di lavoro. La maggior parte dei freelancer dichiara di lavorare con una media di 4,5 clienti al mese.

26. Il lavoro freelance si combina con varie esigenze personali

In un recente sondaggio, il 42% degli intervistati ha dichiarato che diventare freelancer ha dato loro la possibilità di lavorare quando non potevano dedicarsi a un impiego tradizionale a causa di circostanze personali.

Infatti, il lavoro freelance consente a chi ha figli, problemi di salute, esigenze particolari o altri impegni personali di lavorare comodamente da casa, quando altre opzioni potrebbero non essere disponibili.

Il livello di reddito nell’economia freelance

Il lavoro freelance può essere incredibilmente redditizio per alcuni, mentre altri se la cavano a malapena. Questo dipende da vari fattori, quindi diviene utile conoscere le statistiche che determinano il livello di reddito, tanto per chi pensa di diventare freelancer quanto per chi vuole ingaggiarne uno.

27. Le donne guadagnano in media meno degli uomini

WSP new nfographics_f 07 2A livello globale, nei lavori tradizionali le donne guadagno solo il 54% del reddito degli uomini. Tale disparità esiste anche nel mondo freelance, ma in misura minore, considerato che le donne guadagnano intorno all’88% del livello retributivo degli uomini nella stessa posizione. Tuttavia, nella nostra personale ricerca sulle piattaforme per lavoro freelance, abbiamo rilevato un divario maggiore fra i sessi.

Tale discrepanza varia in base al settore, mostrandosi più pronunciata in ambito di IT e programmazione, dove le tariffe orarie delle donne sono in media il 74% di quelle degli uomini. Fanno eccezione alcuni settori, come quello del design e dei contenuti multimediali, dove le donne guadagnano più degli uomini.

Ci sono eccezioni anche alla tendenza mondiale: in Paesi come Romania, Messico e Venezuela pare non esserci alcun divario retributivo fra sessi nell’ambito del lavoro freelance, mentre in Bolivia e Indonesia le donne guadagnano persino più degli uomini.

28. Guadagno orario medio dei freelancer per settore

WSP new nfographics_f 05 2Da un’analisi per settore, risulta che i project manager sono i freelancer che praticano le tariffe più elevate, guadagnando in media €23 all’ora. Gli incarichi amministrativi sono quelli pagati meno, con professionisti che guadagnano una media di circa €8,5 all’ora.

Come regola generale, i settori che più pagano sono quelli che in misura maggiore richiedono esperienza o competenze specifiche. Per tale motivo, tendono ad esservi meno figure in grado di offrire servizi di un certo livello, condizione che consente ai freelancer più capaci di applicare tariffe più elevate.

29. Guadagno orario medio dei freelancer a livello globale

Quando si tratta di tariffe orarie a livello mondiale, ecco quanto guadagnano i freelancer:

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2020 17 2Calcolata sulle realtà di 170 Paesi, la tariffa oraria media dei freelancer si aggira sui €15,5.

Esaminando il contesto in termini di tariffa oraria, gran parte dei freelancer a livello globale (57%) guadagna meno di €12,5 all’ora e solo il 14% va oltre i €24,5 all’ora.

Anche se questo può sembrare un po’ ingiusto, questi tassi variano notevolmente in base a una serie di fattori, come il Paese di origine, la lingua madre, l’area di competenza e il livello di esperienza. Chi ha le capacità e l’esperienza giuste guadagna ben oltre la media globale, che si assesta intorno ai 15,5 euro all’ora.

30. Per la retribuzione, l’esperienza supera l’istruzione

I titoli non contano poi molto, quando si va a vedere la tariffa oraria media:
  • Scuola superiore: €18/ora
  • Laurea triennale: €15,5/ora
  • Laurea specialistica, master o dottorato: €19,75/ora
Con i freelancer, i committenti prestano molta più attenzione all’esperienza e alle valutazioni dei clienti passati, piuttosto che al livello di istruzione. Questo si può dedurre dall’analisi della tariffa oraria media in base al livello di istruzione.

Riesce a praticare tariffe più elevate chi è meno giovane e ha più esperienza di vita (e di carriera), così come chi ha ottenuto feedback positivi sulle piattaforme per lavoro freelance.

31. Freelancer a tempo pieno in difficoltà con la gestione del debito

  • Si sentono come se vivessero di fattura in fattura
    • Il 59% dei freelancer
    • Il 53% dei lavoratori tradizionali
  • Ha prestiti universitari o altri debiti da pagare
    • Il 46% dei freelancer
    • Il 36% dei lavoratori tradizionali
Quando ai freelancer è stato chiesto come gestiscono le loro spese, il 59% ha risposto che si sente come se sopravvivesse di fattura in fattura, rispetto al 53% dei lavoratori tradizionali a tempo pieno.

Sempre rispetto a questi ultimi, sono il 10% in più i freelancer su cui gravano prestiti o altri debiti: il 46% dichiara di non averli ancora saldati.

Tuttavia, i freelancer si trovano meglio preparati in caso di emergenza: il 52% afferma di avere fondi sufficienti per eventuali urgenze, mentre il 43% riuscirebbe a sopravvivere due settimane senza entrate. Per i lavoratori tradizionali a tempo pieno, invece, le percentuali sono rispettivamente 44% e 31%.

32. I freelancer vengono imbrogliati… un sacco!

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Un aspetto spiacevole del lavoro freelance è la scarsa affidabilità dei clienti. Alla domanda se siano mai stati fregati da un cliente, uno scioccante 45% dei freelancer ha ammesso di aver vissuto tale esperienza.

La maggior parte delle persone ritiene che questo sia dovuto alla mancanza di rispetto verso la comunità dei freelancer, mentre il 35% incolpa l’uso di contratti vaghi o mal definiti.

Da qui deriva il gran vantaggio di lavorare su piattaforme come Upwork o Freelancer.com, che dispongono di sistemi per garantire il rispetto dei contratti e offrono anche servizi di arbitrato, se necessario.

Proiezioni future

Gran parte degli esperti vede un futuro roseo per il lavoro freelance. Ecco alcune delle maggiori aspettative per questa economia in rapida espansione.

33. I freelancer costituiranno la maggior parte della forza lavoro statunitense

30 freelance stats why the gig economy is growing in 2021 20 2Entro il 2027, si prevede che i freelancer costituiranno la maggior parte della forza lavoro negli Stati Uniti, arrivando al 50,9% dei lavoratori.

Infatti, si stima che con l’attuale tasso di crescita saranno 67,6 milioni gli americani freelance entro la fine di quest’anno, ben il 42% della forza lavoro statunitense! Questo avrà implicazioni significative sulle modalità di gestione delle aziende e dei progetti.

Non è affatto improbabile che l’Italia segua questa tendenza, come naturale conseguenza dell’evoluzione del mercato freelance e delle nuove opportunità di telelavoro.

34. Un maggior numero di aziende impiegherà risorse freelance

Beh, tutto quadra: se ci saranno più lavoratori freelance, allora ci saranno più imprese che usufruiranno dei loro servizi. Si prevede che entro la fine del 2021 il 56% delle aziende permetterà il lavoro a distanza in tutto il mondo, con il 16% che impiegherà solo lavoratori a distanza in un mercato del lavoro che avrà portata davvero globale.

Si calcola che in media il lavoro a distanza permanente costituirà il 34,4% della forza lavoro. Questo significa che il lavoro da remoto sarà più che raddoppiato rispetto ai dati precedenti alla pandemia, quando riguardava appena il 16,4% delle persone.

35. Cosa desiderano di più i freelancer per il futuro

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Domandando che cosa manchi al mondo del lavoro freelance e cosa vorrebbero vedere di più in futuro, la maggioranza dei freelancer (61%) sente la mancanza di un solido senso di comunità, nonché dei benefici derivanti da una migliore collaborazione.

Gli intervistati auspicano inoltre la messa in pratica di operazioni aziendali più snelle, nonché maggiori opportunità di lavoro remoto e una migliore protezione dei loro diritti come categoria.

È solo questione di tempo prima che queste esigenze trovino una risposta in aziende che coglieranno questa opportunità, mentre sono già disponibili una serie di app che contribuiscono alla produttività dei freelancer e dei team che lavorano da remoto.

36. Globalizzazione e lavoro freelance

I freelancer vedono la globalizzazione come:
  • Un’opportunità per espandere l’attività: 71%
  • Una dinamica neutrale, o comunque non una minaccia: 21%
  • Una minaccia, per l’aumento della concorrenza: 8%
Un recente studio ha analizzato l’attitudine dei freelancer nei confronti della globalizzazione. Gran parte dei freelancer considera che la globalizzazione come una dinamica positiva, grazie al maggior numero di potenziali clienti e di opportunità di lavoro. Tuttavia, le prospettive possono variare in base alle capacità del lavoratore autonomo e alla competitività nel suo settore.

37. “Non c’è somma che potrebbe farmi cambiare idea”

WSP new nfographics_f 10 2Il 51% dei freelancer afferma che non esiste alcuna somma capace di convincerli ad accettare un lavoro tradizionale.

Tuttavia, il 29% dei lavoratori autonomi afferma che guadagnare fino a 4.000 euro in più ogni anno li convincerebbe a dedicarsi a un lavoro fisso. Per il 4% dei freelancer, tale aumento richiesto supererebbe gli 82.000 euro annuali.

30 ulteriori statistiche

  1. Sono all’incirca 1,1 miliardi i lavoratori freelance attivi in tutto il mondo.
  2. 7 freelancer su 10 preferiscono vivere fuori dalle grandi città.
  3. Il 35,5% dei freelancer è localizzato in Europa, continente che ne ospita il numero maggiore.
  4. In Giappone, il numero di freelancer raggiunge i 3,4 milioni, pari al 5% della forza lavoro nipponica.
  5. Nel Regno Unito, i lavoratori freelance sono 1,4 milioni.
  6. Negli Stati Uniti, il numero di freelancer sta aumentando al triplo della velocità della forza lavoro in generale.
  7. I freelancer britannici lavorano in media 27 ore alla settimana, una quantità significativamente minore rispetto al resto d’Europa.
  8. I freelancer negli Stati Uniti guadagnano di più, con una crescita del reddito pari al 78% su base annua.
  9. Per la pandemia di coronavirus, gli annunci di lavoro freelance sono aumentati del 41% nel secondo trimestre del 2020.
  10. Le aziende con personale freelance pari ad almeno l’11% hanno guadagnato in media 6.400 dollari in più rispetto ad organizzazioni che fanno meno ricorso al lavoro autonomo.
  11. I datori di lavoro risparmiano 11,6 dollari all’ora per dipendente ingaggiando freelancer.
  12. Upwork ha guadagnato 87,5 milioni di dollari durante l’ultimo trimestre.
  13. I freelancer statunitensi guadagnano in media più del 70% dei dipendenti nella stessa professione.
  14. Negli Stati Uniti, il 40% dei freelancer ha un’educazione maggiore rispetto al lavoratore medio.
  15. Su Fiverr viene ingaggiato un freelancer ogni quattro secondi.
  16. Il 73% dei freelancer non ha modificato le proprie tariffe in tempo di coronavirus.
  17. Nel settore dell’intrattenimento si fa maggior ricorso a lavoratori freelance (55%).
  18. Su Freelancer.com esistono oltre 1.800 diverse categorie di lavoro.
  19. Le ore di lavoro freelance ammontano a 1,07 miliardi ogni settimana, con una media di 19 ore per ogni freelancer.
  20. Le persone che lavorano da casa sono in media più produttive del 13%.
  21. Vi sono al mondo 4,1 milioni di nomadi digitali (persone che finanziano i loro viaggi attraverso il lavoro freelance).
  22. Fra tutte le aziende che fanno ricorso attivo a lavoratori freelance, solo il 25% prenderebbe in considerazione un freelancer per un ruolo nell’ambito delle risorse umane.
  23. Il 57% dei freelancer a tempo pieno trova il proprio lavoro interessante.
  24. 17 milioni di persone desiderano essere nomadi digitali.
  25. Il 75% del personale impiegato nei settori dell’arte e del design lavora come freelancer.
  26. Il 96% dei freelancer crede che il lavoro autonomo sia cambiato durante gli ultimi anni.
  27. Il 90% dei nomadi digitali è soddisfatto del proprio lavoro.
  28. Il 30% delle aziende che operano da remoto ha una donna come CEO o fondatrice.
  29. Chi lavora a distanza risparmia tra i 2.000 e i 7.000 dollari all’anno rispetto a chi sta in ufficio.
  30. I nomadi digitali in America sono 10,9 milioni, il 49% in più rispetto al 2019.

Conclusione

Il lavoro freelance è in rapida evoluzione e sta diventando una delle principali fonti di reddito per tante persone di tutto il mondo. Insomma, che tu sia un cliente che ha bisogno di gente esperta o un lavoratore in cerca di entrate extra, questa modalità di lavoro è più flessibile e offre enormi opportunità in svariati settori.


Fonti:

Statista
Payoneer
Upwork
Edelmann
Freelancers Union
Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti
Vectorpunch/freepik.com
OwlLab
Enterprise Technology Research
MBO Partners, State of Independence Report
Workana
Estudio sobre la situación del autónomo en la crisis del Covid-19, Infoautónomos e Università di Granada
Infoautónomos
Eurofound

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