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Recensione MailUp 2024: Prezzi, Opinioni Utenti e Test Reali

Roberto Popolizio Roberto Popolizio Esperto di email marketing

Un servizio di email marketing tutto italiano, facile da usare e che garantisce sia contatti che invii illimitati. Ideale per le piccole e medie imprese in cerca di una piattaforma completa di tutto o quasi per la gestione delle loro campagne di marketing multicanale.

Scopri tutto su MailUp nella nostra recensione approfondita

Panoramica

Email Marketing e non solo

MailUp è in realtà molto più che newsletter, ma una vera e propria piattaforma di marketing multicanale, la più grande fra le italiane nel settore e forse l’unica che si candida come una valida alternativa ai migliori tool di email marketing al mondo.

Tuttavia, la domanda più importante da farsi è se MailUp è lo strumento ideale per te, perché l’email marketing ha molte sfaccettature e dopo centinaia di review ti posso confermare che il tool di email marketing perfetto non esiste.

Dopo aver testato il piano di prova gratuito, il mio responso è che MailUp è un servizio davvero completo per gestire campagne di newsletter, SMS e social, ma non è per tutti.

Se fa al caso tuo, lo capirai leggendo i risultati dei miei test, che svelano cosa MailUp può fare e cosa no per te.

4.6

Caratteristiche

Ottime basi con poche piccole lacune

Dire che MailUp è facile è forse riduttivo e le possibilità di personalizzazione, segmentazione e automazione ci sono davvero tutte.

Creazione Campagne, Template e Personalizzazione

Seppur le newsletter rimangano fondamentali in una strategia di marketing efficace, è ormai altrettanto importante avere la possibilità di raggiungere contemporaneamente altri canali, primi su tutti i social.

MailUp ha individuato questa necessità e permette di collezionare nuovi contatti e inviare lo stesso messaggio simultaneamente via email, SMS e tramite la messaggistica di Facebook Messenger e Telegram. Un vero e proprio strumento di lead generation a 360 gradi.

Per creare un messaggio ci sono varie opzioni:

  • Drag & drop editor
  • In modalità HTML o WYSIWYG
  • Da un contenuto sul web
  • Da un feed RSS
  • Caricando un file HTML o ZIP
diverse modalità di creazione messaggi su mailup
tante opzioni diverse per creare un messaggio con MailUp

L’editor offre una selezione di 9 modelli “base” e 81 modelli “grafici” col piano di pagamento più economico. I modelli cosiddetti “base” sono dei semplici layout in cui inserire le proprie immagini e testi, mentre quelli “grafici” hanno delle immagini precaricate e del testo.

modelli grafici per newsletter di mailup
MailUp offre una selezione di template accattivanti e snelli al contempo

I modelli grafici mantengono un buon compromesso tra estetica e dimensioni, fattore che potrebbe influire negativamente sulla deliverability delle nostre email, ma vai pure tranquillo, perché nessuno di questi template farà finire le tue mail nello spam.

Provando a creare la mia prima email, noto con piacere che MailUp ci informa immediatamente di come Google potrebbe tracciare gli IP dei destinatari per mezzo dei font disponibili al fine di personalizzare i tuoi messaggi.

informativa di mailup su font google e privacy
Mailup ci mette in guardia se usiamo i font di Google

L’editor BEE di MailUp permette di creare email dal design responsive, il che è fondamentale per assicurarsi di inviare sempre mail perfettamente leggibili da qualsiasi computer, tablet o smartphone. Basta selezionare l’opzione “Dimensione automatica delle immagini”.

Anche partendo da un modello grafico, si ha la più totale libertà di spostare, sostituire e personalizzare ciascun elemento della mail, inclusa la possibilità di sfruttare i campi dinamici, che vengono sostituiti automaticamente nel momento dell’invio con i dati relativi a ciascun destinatario.

Ci sono molti campi dinamici (o tag dinamici) a disposizione e facilissimi da inserire. Essenziali per aumentare il tasso di apertura delle tue email (open rate).

Guarda, per esempio, questo template.

editor newsletter di mailup
Creare un template automatizzato con MailUp è facile e veloce

Aggiungendo il campo dinamico [nome], il titolo “SEI PRONTO?”, si trasformerà automaticamente in SEI PRONTO LUCA?, se Luca è il nome del destinatario. Ancora meglio, puoi creare i tuoi campi dinamici in base ai dati che hai sulla tua lista.

Molto utile anche il motore di ricerca che permette di trovare immagini gratuite dal web da aggiungere al proprio template, anche se questo significa che le stesse potrebbero essere già state usate e abusate da internauti di ogni genere.

Parlando di funzioni più avanzate, per la nostra newsletter dedicata al Black Friday farebbe comodo, per esempio, poter aggiungere un timer per creare urgency e far capire al destinatario che l’offerta è limitata, aumentando così il tasso di conversione.

Purtroppo, questa e altre modalità avanzate non sono disponibili, ma sul blog di MailUp ho trovato una guida passo passo che spiega come farlo tramite HTML o sfruttando un tool esterno gratuito.

Quindi sì, si possono aggiungere elementi più sofisticati, seppur non disponibili direttamente sull’editor, ma vanno cercati altrove.

Nessun problema invece se si vogliono aggiungere dei blocchi di codice HTML, che possono essere inseriti dall’editor come si farebbe per un qualsiasi altro elemento di testo o immagine.

Una volta pronto il messaggio, sarà anche possibile visualizzare un’anteprima, per capire come verrà visualizzato il messaggio su desktop e mobile.

Ma c’è un’altra funzione che a mio parere è la più importante e irrinunciabile per un tool di email marketing: la possibilità di fare A/B testing.

Gli A/B test servono a testare due varianti dello stesso messaggio al fine di capire quali elementi ottengono più click e conversioni. “Testare, testare, testare” è un po’ il mantra di qualsiasi marketer, ma incredibilmente ci sono ancora piattaforme che non lo offrono già nei piani di base.

Buone notizie per MailUp invece, perché impostare un A/B test su qualsiasi elemento della mail è facilissimo.

Ecco come fare:

  1. Accedi dal menù principale alla funzione A/B Test
  2. Crea una copia del messaggio che vuoi testare e modificala a piacimento
  3. Decidi quanti dei tuoi contatti riceveranno una delle due email e quanti riceveranno quella che converte meglio. Le tipologie di conversione che possiamo testare sono open rate (tasso di apertura) e CTR (tasso di clic)

Un consiglio per chi è alle prime armi è di cambiare un solo elemento alla volta.

impostazione a b test con mailup
L’irrinunciabile funzione di A/B test è a portata di pochi click

Gestione Liste e Segmentazione

Con MailUp si può aggiungere un numero di contatti illimitato, che potrai gestire liberamente tra le tue liste grazie anche agli invii illimitati. Finora non avevo ancora incontrato una piattaforma che ti permette di inviare email illimitate a database di destinatari illimitati. Di solito con tutti gli altri hai uno o l’altro.

Col termine “lista” intendo un insieme di messaggi, destinatari, impostazioni, statistiche, e così via, che può essere usata per gestire una certa tipologia di invii (ad esempio diverse liste per invii per conto di diversi clienti, o per newsletter in lingue diverse). Il numero di liste in cui possiamo includere i nostri contatti varia in base al piano di abbonamento scelto fino all’Enterprise che è totalmente customizzabile.

A meno che non ti servano le tante funzioni offerte da MailUp e a seconda del numero di invii/contatti che ti servono, potrebbero esserci alternative più economiche da questo punto di vista. Ad esempio, 4Dem se devi inviare massimo 22000 email al mese.

Di sicuro le opzioni per aggiungere contatti al proprio database non mancano. Si possono creare form di iscrizione, pop-up, messaggi di benvenuto sia SMS che email e quest’ultime possono essere anche inserite in una sequenza.

E per facilitarci la vita ulteriormente, è possibile integrare MailUp con circa 30 piattaforme al momento in cui scrivo questa review, tra cui WordPress, Magento, Prestashop, Facebook e tanti altri. Per i più smanettoni poi c’è anche una integrazione con Zapier e l’API gratuito (a eccezione dello spazio FTP che è a carico del cliente).

Altrimenti, si possono anche importare liste manualmente in formato CSV, TXT, VCF ed XLSX, oppure copiare una lista di email già a disposizione.

Una volta scelte le liste o le modalità per la generazione di contatti, dobbiamo far partire l’importazione, ma prima di tutto dovremo confermare che abbiamo il permesso di aggiungere queste persone e questo è molto importante, perché una piattaforma che ti permette di importare liste senza accertarsi di averne il consenso, non è una piattaforma seria e molto probabilmente non apprezzata da Gmail e tutti i maggiori email provider, che potrebbero immediatamente considerarti uno spammer. Fortunatamente, non è il caso di MailUp.

In generale, importare contatti manualmente si è rivelato facile e veloce, inclusi i dati di ogni contatto (anno di nascita, nome ecc. ), a ognuno dei quali potrai assegnare diversi campi. Alcuni tool, tipo GetResponse, sono in grado di riconoscere questi attributi autonomamente, ma il tempo risparmiato è minimo, quindi per me MailUp resta promosso.

importazione contatti con mailup
Importazione liste facile seppur con qualche margine di miglioramento

Ma quali sono le capacità di segmentazione di MailUp? Se non sai di cosa parlo, “segmentare” significa suddividere i contatti della tua lista in micro gruppi basandosi su criteri specifici al fine di personalizzare automaticamente i tuoi messaggi in base al tuo mercato e alle tue strategie. Capisci quindi come segmentare le tue liste aiuta a migliorare il tasso di apertura, di clic e le conversioni.

Ad esempio, potresti voler creare due email diverse per il tuo negozio di abbigliamento, una personalizzata per i clienti over 40 e una per i teenager. Oppure hai un blog e vuoi inviare una newsletter che mostra contenuti diversi in base agli interessi dei tuoi lettori.

MailUp permette creare dei filtri in base a dati anagrafici e geografici, alle attività precedenti e al dispositivo usato da ciascun contatto.

In più o meno 10 minuti sono riuscito a crearmi una micro lista di contatti di età compresa fra 25 e 30 anni, che si sono iscritti nei mesi estivi, mostrando un interesse per tutti i miei articoli sugli sport estremi estivi, ma che non hanno aperto nessuna delle mie mail tra Luglio e Agosto.

Un tool di email marketing che si rispetti, deve anche darti la possibilità di ripulire le tue liste, essenziale per mantenere una buona reputazione e velocizzare l’invio, oltre ad avere più chance di evitare una spam-trap.

Cos’è una spam trap?

È per l’appunto un indirizzo email “trappola”, creato da un email provider per riconoscere uno spammer e bloccarlo. In altre parole, se invii una mail a una spam-trap, finirai in una lista nera e tutti i messaggi futuri verranno bloccati da quel provider.

MailUp ha messo a punto un algoritmo di pulizia liste, che gestisce autonomamente i destinatari a cui non arrivano le tue mail (il cosiddetto “bounce”) e un sistema di gestione dei destinatari inattivi, che puoi attivare a piacimento, scegliendo fra due opzioni:

  1. Disiscrivere subito il contatto inattivo
  2. Stabilire il periodo di inattività dopo il quale provare a riattivare con una mail il contatto inattivo e disiscriverlo automaticamente se non risponde

E sempre in maniera del tutto automatizzata, chi non conferma l’iscrizione alla newsletter viene automaticamente spostato in una lista apposita (Contatti Sospesi).

Resta poi la possibilità di spostare manualmente gli utenti inattivi nell’apposita lista, oppure di crearne una secondo i propri criteri.

In ogni caso, ricordati sempre che inviare mail ai contatti che si disiscrivono è illegale.

Unica pecca, non si possono bloccare automaticamente domini e indirizzi email pericolosi. In alternativa, si può sempre generare un filtro anagrafico in Destinatari > Filtri > Nuovo Filtro > Anagrafica e impostare la condizione “Non finisce con” per il campo anagrafico Email.

come bloccare indirizzi email pericolosi con mailup
bloccare destinatari spam è facile, ma andrebbe automatizzato

Landing Page

Le landing page sono una delle armi più potenti per aumentare gli iscritti alle tue newsletter. E se per quest’ultime uno stile minimalista è sempre consigliato, con le landing page chi più ne ha più ne metta.

Nell’apposita sezione troverai una selezione di 40 template responsive, che potrai modificare con un editor tale e quale a quello disponibile per le email, e se non trovi quel che cerchi puoi sempre aiutarti con dei blocchi di codice HTML.

Seguendo le guide del manuale, sono stato in grado di creare in circa 10 minuti una landing page con form d’iscrizione che colleziona l’email e tutti i dati necessari per segmentare il nuovo contatto, così da poterlo inserire nella sequenza di messaggi più adatta senza muovere un dito.

editor landing page di mailup
creare landing page è facile e veloce

Peccato solo per gli URL assegnati di default a ciascuna landing page, che non sembrano affatto professionali, a meno che non acquisti un piano Plus o Premium, nel cui caso potrai attivare usare un dominio personalizzato, attivando la funzione apposita con l’aiuto del team MailUp.

Automazioni

Nell’era dell’intelligenza artificiale e del machine learning, ci sono ancora servizi di email marketing che offrono automazioni che fanno perdere più tempo che altro.

MailUp offre un certo livello di automazione in tutti i piani di pagamento, mentre è soprattutto il numero di trigger utilizzabili a fare la differenza.

I trigger sono delle condizioni prestabilite, che, se soddisfatti, fanno partire una sequenza di messaggi in automatico. Esempio classico: un trigger potrebbe essere un nuovo contatto che si iscrive alla tua newsletter. In questo caso il sistema invierà una mail di benvenuto. Avrai come minimo 3 trigger a disposizione nel piano Starter, 100 con i piani Plus e Premium e illimitati con il piano Enterprise.

Ci sono diversi template già pronti per le automazioni più comuni e anche qui c’è un semplice sistema drag & drop per creare le sequenze (che MailUp chiama “workflow”), che possono essere customizzate in base ai dati anagrafici e ai comportamenti precedenti dei tuoi contatti.

editor flussi di marketing automation di mailup
anche l’editor dei flussi automatizzati è molto intuitivo

Ho impiegato letteralmente 5 minuti per generare un workflow come quello in foto sopra, che invierà una mail a ciascun contatto il giorno stesso in cui compie gli anni per offrirgli un coupon sconto. Se volessi fare un passo in più, potrei, ad esempio, creare due workflow come questo, ma con una email diversa per chi non ha ancora acquistato un prodotto già aggiunto al suo carrello.

A chi ha un eCommerce farà piacere il fatto che è possibile anche creare workflow automatizzati per il recupero dei carrelli abbandonati. Potresti aver bisogno dell’assistenza telefonica, visto che c’è da lavorare un po’ con filtri e invii automatici, altrimenti il manuale online di MailUp ha delle guide molto chiare a riguardo.

4.6

Consegnabilità

Non manca niente (o quasi)

Finora possiamo dire che MailUp è un ottimo strumento per pianificare delle campagne di email marketing. Ma la pianificazione è niente senza una corretta esecuzione.

E nel caso di una newsletter, la parola d’ordine per una buona esecuzione è deliverability.

Vediamo come se la cava MailUp, ma non ti aspettare tabelle o percentuali inutili. Il nostro Ben ha scritto una guida alla email deliverability, che spiega per filo e per segno perché i soliti test che leggi online non sono affidabili e cosa invece ti conviene fare per migliorare davvero le chance che i tuoi messaggi finiscano nella cartella di posta primaria (inbox).

Giusto per darti un riassunto veloce, se la tua mail non riceve risposta, non vuol dire per forza che il tuo tool di email marketing abbia una scarsa deliverability. Magari il problema è tuo soltanto.

Prova a mandare una mail ai tuoi indirizzi di posta e agli amici, poi aprile tutte e accertati che nessuna resti nella cartella spam. Questo è già un buon segnale per gli ESP (email service provider, tipo Gmail, Yahoo, Libero ecc. ). Oppure prova anche ad eliminare l’HTML o tutte le parole che possono far etichettare la tua mail come spam.

In ogni caso, ogni piattaforma di email marketing che si rispetti deve avere dei sistemi antispam ed il primo è proprio l’autenticazione del tuo indirizzo email, che viene richiesto al momento della registrazione con MailUp. Sarà banale, ma è già un inizio.

La prima cosa che mi aspetto di trovare è un sistema per l’autenticazione DKIM e SPF, ovvero due protocolli usati per dimostrare agli ESP che sei davvero chi dici di essere – un po’ come una firma digitale.

Alla sezione Autenticazione Mittenti puoi controllare se i protocolli DKIM e SPF sono stati integrati e, nel caso, avvalerti delle ottime guide che ti spiegano passo passo come metterti in regola.

strumento di autenticazione mittenti di mailup
chiarissimo e utile il sistema di verifica dei mittenti di MailUp

Altrimenti MailUp si impegna ad usare la sua di autenticazione, che di certo aiuta, ma questo vuol dire che i destinatari delle tue mail potrebbero vedere segnalato MailUp come tramite. L’unico modo per fare le cose davvero per bene è di autenticarti.

E quanto è efficace MailUp contro lo spam? Come si impegna a tenere alla larga gli spammer che provano ad usare il suo servizio?

Leggendo la policy sul sito, sembra che l’impegno ci sia, ma ho voluto comunque metterli alla prova, caricando una lista di destinatari che più spam non si può.

Non è andata bene, perché ho potuto aggiungere una scarica di indirizzi tipo [email protected] o simili senza che MailUp battesse ciglio. Devo dire, però, che finora GetResponse è l’unico ad aver bloccato la nostra spam list e i motivi potrebbero essere più di uno:

  1. Vista la mole di persone che usano le versione gratuite e i piani più economici, è molto probabile che MailUp abbia diversificato i suoi controlli
  2. La maggior parte dei controlli avviene al momento dell’invio del messaggio. Ad esempio, 4dem mi ha bloccato l’intero account solo dopo aver fatto partire la campagna spam. In altri casi ho ricevuto un avviso prima.

Passando ad altro, cattive notizie per gli amanti dell’affiliate marketing: MailUp non permette l’invio di materiale con link affiliati, ma non possiamo biasimarli e, anzi, questo è un altro segno di buona volontà da parte loro di combattere lo spam e sostenere anche i clienti ospitati su server condivisi.

Questo è importante, perché per molti “affiliate marketing” significa semplicemente bombardare (vedi “spammare”) i propri contatti con link affiliati. Poca spesa tanta resa, ma così facendo si va a intaccare la reputazione dell’indirizzo IP da cui anche tu stai inviando le tue mail.

E non lo dare per scontato! Proprio Getresponse, che abbiamo elogiato prima, è solo uno dei tanti che danno spazio ai contenuti affiliati, seppur mantenendo alto il livello di monitoraggio.

Insomma, finora pare che MailUp faccia tutto il possibile per ottimizzare il tasso di recapito delle nostre newsletter, ma non si ferma qui, perché ci sono ancora due servizi opzionali che sono davvero la ciliegina sulla torta.

Il primo è SMTP+, il servizio che ti permette di sfruttare uno dei server ottimizzati da MailUp per inviare le tue email, il che porta indubbiamente dei vantaggi, primo fra tutti proprio la migliore deliverability.

Che reputazione ha il tuo web hosting? E se sei su un server condiviso, sei sicuro che tutti i domini presenti sul server non siano spammer? Sei sicuro che le tue email più importanti (tipo la conferma di un ordine sul tuo eCommerce) non finiranno nella cartella spam o junk?

Tutte domande che dobbiamo porci se condividiamo il nostro server di posta con degli sconosciuti, ma se invii le email da un server ottimizzato per l’email marketing, potrai dormire sonni più tranquilli. Ricordati solo che SMTP+ va usato esclusivamente per l’invio di email transazionali e/o messaggi personali. Decisamente un servizio di valore, che troverai disponibile nelle edizioni Plus, Premium ed Enterprise.

Oppure puoi decidere di usare il tuo IP dedicato, se ne hai uno, ma questa è un’altra opzione non disponibile su tutti i piani, quindi occhio al budget.

Interessanti poi i servizi della Deliverability Suite di MailUp, con il quale un team dedicato si occuperà di analizzare, configurare e monitorare le tue campagne per ottimizzare la qualità di invio.

Si possono scegliere due tipologie di assistenza:

  • Deliverability Go: opzione a pagamento per i piani Starter e Plus, che include configurazioni iniziali e aggiornamenti costanti tramite il servizio clienti dedicato.
  • Deliverability Premium: a pagamento su tutti i piani meno lo Starter. Praticamente un servizo di consulenza con report customizzati, configurazione personalizzate in base alle campagne, come email transazionali o DEM (email promozionali) e incontri regolari con il team assegnato

Altra opzione interessante (per chi se la può permettere) è la possibilità di farsi progettare un’integrazione tramite FTP per la creazione e gestione di liste di soppressione, ovvero elenchi di destinatari a cui non vuoi inviare messaggi e che devono essere quindi esclusi a priori.

4.5

Analitici e rapporti

Chiara e completa

Imparare dai propri errori è forse il modo migliore per ottimizzare le proprie campagne. Gli A/B test aiutano di certo, ma è anche fondamentale che il nostro strumento riporti tutti i dati necessari per capire cosa non ha funzionato.

Chi ha ricevuto la mail? Chi non l’ha aperta? Chi non ha cliccato? In quali località ho ricevuto più click? Dove ho avuto un tasso di apertura più alto della media, ma con meno click?

Queste sono solo alcune delle domande a cui un tool come MailUp dovrebbe essere in grado di rispondere, e devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito. Nella sezione apposita trovo una serie di report sul comportamento dei miei destinatari in base alla posizione geografica, al dispositivo e sistema operativo utilizzato (fisso o mobile), al tipo di attività svolta e infine un report che tiene traccia degli iscritti e disiscritti.

report risultati newsletter di mailup
non manca quasi niente nella reportistica di MailUp

Anche i report più avanzati, come sulle tipologie di errore in caso di mancata ricezione della mail e i destinatari che mi hanno segnalato come spam (ahi!).

Se proprio dovessi andare a trovare il pelo nell’uovo, tra i dispositivi che possiamo filtrare c’è solo l’iPad e non c’è un report diretto in cui possa segmentare in base al cliente di posta. Per quest’ultimo poco male in realtà, perché basta inserire il dominio nel motore di ricerca. Ad esempio, posso cercare “@gmail.com” e avrò la lista di tutti i destinatari con indirizzo Gmail, che potrò così segmentare ulteriormente in base a come hanno risposto al mio messaggio.

Con così tanti dati a disposizione è facile creare delle liste specifiche in base al problema riscontrato e creare delle campagne ad hoc per ciascuna.

4.5

Assistenza

Efficienza top, ma niente chat

Se sei come me e ti diverti a risolvere i problemi da solo, MailUp è ottimo, grazie al manuale online molto ben organizzato ed esaustivo. Ma quando non hai tempo fa piacere essere assistiti da un personale esperto e celere nelle risposte.

Il supporto via ticket ed email ha sempre risposto alle mie domande nel giro di massimo poche ore, ma dobbiamo dare un punto in meno qui, perché MailUp non ha un servizio di live chat. Non è il solo, ma può essere un problema se ti trovi lontano dall’Italia o ti ritrovi a lavorare in orari fuori dall’ordinario.

Per le urgenze conviene telefonare, ma questo è un servizio disponibile solo a partire dal piano Plus, mentre col piano Enterprise si ha accesso a un servizio di assistenza personalizzato.

Sia l’assistenza telefonica che la messaggistica sono disponibili nei giorni feriali in orari d’ufficio (9-13 / 14-18).

C’è anche un servizio di supporto prioritario, opzionale per l’edizione Plus e incluso nell’edizione Premium, via numero verde operativo dall 9:00 alle 18:00 con orario continuato, che si impegna a prendersi carico della richiesta in 2 ore massimo e di dichiarare il tempo necessario per risolvere ogni problema.

Se il supporto non è 24/7, non possiamo certo aspettarci risposte in tempo reale, ma devo dire che gli addetti sono sempre stati disponibili e pronti a risolvere davvero i miei problemi prima di rimandarmi a guide e pagine web che con ogni probabilità avevo già letto prima di chiamare.

Per esempio, in questa mail ho chiesto aiuto per creare una lista di soppressione (una blacklist in cui inserire destinatari da escludere in base a criteri specifici). L’addetto si è preso il tempo per preparare una vera e propria guida passo passo e credimi che non è da tutti (parlo per esperienza vissuta, dopo aver testato una miriade di tool e hosting).

supporto clienti via email di mailup
supporto clienti che si impegna davvero ad aiutarti

Verdetto finale? L’assistenza è di primo livello e non c’è problema che non sia in grado di risolvere. Sarebbe il massimo se fosse disponibile anche nei weekend e con un sistema di risposta ancor più rapido per tutti i piani di pagamento.

4.3

Prezzi

Costa, ma i soldi li vale tutti

Tutti gli abbonamenti sono solo su base annuale e anche il piano di base ha un prezzo a prima vista più alto rispetto alla media, ma bisogna prima prendere bene in considerazione le proprie esigenze.

Questo perché, seppur già il piano Starter offra destinatari e invii illimitati, è la velocità di invio a cambiare in base al volume delle tue liste, il che vuol dire che se aumenti il numero di contatti, il tempo necessario per inviare una mail a tutti aumenterà in proporzione. In soldoni vuol dire che se vuoi inviare più di 2000 mail all’ora, devi passare al piano Plus o superiori. Questo è un sistema detto “pay per speed”.

Per quanto riguarda le sequenze automatizzate, nel piano Starter ci sono fino a 3 condizioni che si possono inserire contemporaneamente (i trigger), anche se gli invii sono comunque illimitati. Esempio: il compleanno, l’iscrizione e la conferma d’acquisto sono tre trigger, ma con ciascuno di essi si possono generare email automatiche all’infinito.

Quindi, per generare dei funnel semplici il piano Starter, che parte da $39.00 al mese per invii e contatti illimitati, è ottimo, ma valuta bene se la velocità d’invio ti basta, perché il piano Plus costa già più del doppio.

Per gli SMS, paghi solo quelli che invii con dei crediti che hanno una durata di 2 anni, a meno che tu non stia usando MailUp anche per inviare email, nel qual caso la validità è quella del canone email.

Consiglio spassionato: ricontrolla attentamente le tue liste prima di inviare SMS, perché ti verranno scalati dei crediti anche per gli invii a numeri che non esistono.

Per la messaggistica sui social, invece, MailUp permette di inviare messaggi solo ai primi 50 iscritti con tutti i piani tranne l’Enterprise.

Come detto prima, non si può pagare su base mensile, ma in compenso puoi provare MailUp gratuitamente per 15 giorni senza dover inserire i dati della carta di credito (solo alla fine deciderai se vuoi pagare per continuare a usare il servizio). Le funzionalità saranno quelle del piano Plus ma con un limite di 1000 invii.

I metodi di pagamento accettati sono bonifico bancario, PayPal o carta di credito e, come già ribadito prima, si può pagare solo su base annuale.

Morale della favola, MailUP merita davvero di essere provato se non altro perché nessun altro servizio di email marketing offre sia contatti che invii illimitati, oltre al fatto che si tratta di una piattaforma che va aldilà del solo email marketing.

Confronto

Come MailUp si confronta con la concorrenza?

Active CampaignConfrontaIl nostro punteggio4.8Confronta
GetResponseConfrontaIl nostro punteggio4.7Confronta
MailUpConfrontaIl nostro punteggio4.6Confronta
StreamSendConfrontaIl nostro punteggio3.9Confronta

MailUp Recensione: Conclusione

Un tool per chi pensa in grande

Il prezzo può sembrare alto a prima vista, ma MailUp ha praticamente tutto quel che serve per campagne non solo di email marketing, il che lo rende un ottimo investimento a lungo termine per campagne su larga scala, visti anche i contatti e invii illimitati.

Altrimenti, ai novizi e a chi punta solo alla newsletter come canale di marketing, consiglio di dare un’occhiata alla nostra comparativa per trovare le migliori alternative a MailUp.

FAQ

È possibile provare MailUp gratuitamente?

MailUp offre un periodo di prova gratuito di 15 giorni, in cui avrai a disposizione tutte le funzionalità del piano Plus ma con un limite di 1000 invii. Solo alla fine del periodo di prova viene chiesto di inserire i dati di pagamento, se si vuole continuare a usare il servizio.

Quanto costa MailUp?

Tutti i piani di MailUp si basano sul modello pay per speed, ovvero paghi in base alla velocità di invio, mentre contatti e invii sono illimitati. Il più economico è il piano Starter, che parte da $39.00 al mese, quindi non proprio economico se paragonato ai migliori tool di email marketing.

Quali sono le migliori alternative a MailUp?

Un servizio di email marketing più completo per il prezzo è ActiveCampaign, mentre GetResponse è l’unico ad offrire un VERO supporto 24/7 ed è il migliore come rapporti qualità prezzo nella realizzazione di landing page.

MailUp è un buon servizio di email marketing?

MailUp è un ottimo software per marketing multicanale e quindi non solo email marketing, ma per questo motivo costa anche qualcosa in più rispetto alla media. Resta comunque l’unica piattaforma di email marketing che offre sia contatti che invii illimitati.
Roberto Popolizio Roberto Popolizio
Roberto è uno specialista SEO che dal 2011 aiuta negozi e-commerce e business locali nella promozione del loro brand e ad aumentare il traffico sul web. Quando non sta ottimizzando qualche pagina web o generando backlink per uno dei suoi clienti in giro per il mondo, gli piace perdersi per le strade dell’Asia con la sua moto.
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